Il Mio Metodo, Daniela Destino Biologa Nutrizionista a Bologna
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IL MIO METODO
Basato innanzitutto sull’ascolto, l’empatia e lo studio della persona (grazie a test e domande mirate), il Metodo si avvale indubbiamente di strumenti d’avanguardia che oggettivano e avvalorano l’analisi al paziente, rilasciando una fotografia di quello che è il suo stato di salute al momento della visita.
Ha come obiettivo l’elaborazione di diete personalizzate per persone che vogliono dimagrire, donne in gravidanza e allattamento, con endometriosi e ovaio policistico, bambini e adolescenti obesi o sottopeso, persone con disbiosi, sindrome del colon irritabile, SIBO, stitichezza, meteorismo, reflusso gastroesofageo, celiachia e intolleranza al lattosio o con patologie autoimmuni o tiroidee. Persone affette da obesità.
GLI STRUMENTI DI ANALISI
1- IMPEDENZIOMETRIA
Analisi che, se effettuata con strumento di ultima generazione (BIA-ACC Biotekna), consente non solo di stabilire la quantità di massa grassa e magra (composta a sua volta da massa muscolare, massa ossea, liquidi), come molti strumenti o bilance finora in uso fanno ( fornendo quindi solo un’ analisi quantitativa), ma anche di indagare a livello molecolare, funzionale ed energetico.
Si può stabilire ad esempio, non solo la percentuale totale dei liquidi corporei, ma anche come essi si distribuiscono all’interno o all’esterno delle cellule; si può distinguere tra tessuto adiposo sottocutaneo, addominale ed ectopico (quello contenuto all’interno del muscolo); si può valutare la densità ossea e la perdita di minerali importanti, come anche uno stato di pre-sarcopenia da perdita di massa muscolare, non per forza riconducibile ad un’ inadeguatezza dell’attività fisica; si può monitorare la salute della matrice extracellulare (il tessuto connettivo che riveste organi e apparati) e che ora è al centro della ricerca scientifica per la sua funzione di interfaccia tra l’ambiente interno e l’ambiente esterno delle cellule e per il suo ruolo fondamentale nella regolazione dell’ omeostasi.
2 – SATURIMETRIA
Indagine effettuata con uno strumento semplice in grado di misurare il livello di ossigenazione del sangue e il numero dei battiti al minuto.
Il saturimetro è sostanzialmente composto da differenti componenti:
- Una sonda – generalmente a forma di pinza – che effettua la misurazione e che deve pertanto essere messa a contatto col paziente
- Un’unità di calcolo e di elaborazione dati che raccoglie i dati dalla sonda, li elabora e manda il risultato numerico ottenuto all’apposito monitor di cui lo strumento è dotato.
Solitamente, la sonda viene “pinzata” su un dito di una mano, in alternativa è possibile posizionarla sul lobo dell’orecchio del paziente adulti, bambini e anziani); nei neonati, invece, la posizione prediletta per l’applicazione del saturimetro è rappresentata dal piede.
3 – PH URINARIO
Valutazione veloce dell’acidosi tissutale tramite striscette reattive. Tutti i processi metabolici che ci mantengono in vita, trasformando gli alimenti e l’ossigeno in energia, producono scorie metaboliche acide.
Queste ultime vengono eliminate attraverso i cosidetti organi emuntori: fegato, reni, polmoni, pelle. Quando le quantità di scorie acide superano quelle che il nostro organismo è in grado di eliminare si corre il rischio di giungere in acidosi tessutale con un sovraccarico di sostanze acide accumulate nella matrice extracellulare, in attesa di essere smaltite.
4 – MISURAZIONE DELLO STRESS OSSIDATIVO
Indagine d’avanguardia effettuata con uno strumento molto ingegnerizzato (CLINI5) di autonalisi per la persona, che consente di valutare il grado di stress ossidativo della cellula (FORT) e la sua barriera antiossidante (FORD), cioè la sua capacità di fare fronte allo stress.
Fonti di stress sono i cosidetti radicali liberi (ROS) che hanno un’ origine endogena (generati dalle reazioni metaboliche o per attivazione persistente del sistema immunitario in seguito a stress) ed esogena derivante da reazioni con componenti naturali di alimenti, additivi, farmaci, inquinanti, sigarette, metalli di transizione, sforzo fisico eccessivo.
A questa concentrazione di radicali liberi generalmente fa fronte la barriera antiossidante che costituisce la nostra difesa, ma se vi è una diminuita capacità enzimatica (GSH, proteine, bilirubina) o mancata assunzione di antiossidanti (polifenoli, carotenoidi, vitamine A,C,E), il sistema non funziona efficacemente.
INTEGRAZIONE E FITOTERAPIA
Nell’ ottica di riportare l’assistito in una condizione di salute da cui dipende il peso forma, la prevenzione e il trattamento delle patologie, un’ integrazione d’eccellenza risulta spesso fondamentale per ottimizzare il ruolo di base dell’alimentazione.
La Fitoterapia, ovvero l’ utilizzo di Piante Medicinali (differenti dalle officinali in quanto certificate per esatto e adeguato contenuto di determinati principi attivi) consente, soprattutto se si considera il Totum (cioè la pianta intera), di adoperare prodotti naturali, ricchissimi in principi attivi, non manipolati industrialmente (a seconda del tipo di azienda) e che garantiscono efficacia e sicurezza.
La pianta ha dentro di sè la capacità di curarsi e nello stesso tempo di eliminare gli effetti collaterali della sua stessa cura: il ribes nigrum ad esempio, è considerato un cortisone naturale ma non reca ritenzione dei fluidi, come invece fa il farmaco.
Ci sono vari tipi di integratori, utilizzabili per diversi scopi:
- OTTIMIZZAZIONE DELLA SALUTE DEL MICROBIOTA
Il microbiota intestinale (ovvero i microrganismi che popolano il colon) è costituito da centinaia di specie batteriche diverse, le cui molteplici attività influenzano lo stato di salute dell’ ospite. Interagisce con la dieta e con il sistema immunitario e in condizioni di cattiva alimentazione, stress psicofisici, ambientali e utilizzo di farmaci si sbilancia rendendo l’ organismo suscettibile all’ attacco dei patogeni (anche specie batteriche endogene che diventano aggressive). Ciò può portare a condizioni di infiammazione locale e anche sistemica per riduzione ad esempio della permeabilità della membrana intestinale
L’utilizzo di probiotici, quali ad esempio bifidi e lattobacilli, può ristabilire una condizione di eubiosi nei casi in cui il microbiota risulta alterato, ma è importante non farlo senza aver prima detossinato e sfiammato fegato e intestino in modo da preparare il “terreno” all’ impianto dei probiotici giusti.
Esistono test specifici che consentono di fotografare la composizione del microbiota
- PROMUOVERE L’ALCALINIZZAZIONE
Può essere utile integrare l’alimentazione con prodotti alcalinizzanti, nel caso di forte accumulo di sostanze acide per cattiva alimentazione, utilizzo di farmaci, ma anche per azione degli stessi processi metabolici. Se l’acidificazione è troppa può compromettere la comunicazione tra cellule e tessuti. Ripristinare la corretta fisiologia di fegato, rene, intestino e favorire il drenaggio della matrice connettivale consente di contrastare l’acidosi tissutale.
- RIPRISTINARE EVENTUALI CARENZE VITAMINICHE
Potrebbe essere necesssario, oltre alla dieta, integrare alcune sostanze per eventuali carenze emerse dalla valutazione degli esami o perchè il professionista si accorge durante la visita che il corpo lo necessita, come ad esempio l’integrazione di alcune vitamine.
- COMBATTERE I RADICALI LIBERI
Oltre a consigliare un’ alimentazione antiossidante, a volte risulta necessario integrare con prodotti specifici, quali i nutraceutici che sono i principi nutrienti degli alimenti stessi, ma che raramente riusciamo ad ottenere naturalmente con l’alimentazione o in quantità sufficienti ad ottenere benefici. Questi elementi aiutano a contrastare i radicali liberi che sono responsabili dell’ innalzamento dello stress ossidativo alla base dell’ invecchiamento e dell’ infiammazione cronica silente, che può portare col tempo all’ instaurarsi di patologie croniche e obesità.
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